Le 10 frasi più belle e celebri di papa Francesco sull’amore, sulla famiglia e sui problemi del mondo

Il mondo è col fiato sospeso, in attesa che il Conclave elegga il nuovo papa. È però ancora forte la commozione per la morte di Bergoglio, il papa della gente, che con la sua umanità e semplicità ha avvicinato alla Chiesa molti giovani e persone comuni. In questi 12 anni di pontificato papa Francesco ci ha regalato momenti indimenticabili, come quando giocava con i bambini o quando ha effettuato la lavanda dei piedi ai detenuti, ma anche frasi che sono rimaste impresse nella mente e nel cuore. Abbiamo raccolto di seguito le 10 frasi più iconiche e rappresentative del papato di Bergoglio.

“Fratelli e sorelle, buonasera!”

Una delle frasi più iconiche di papa Francesco è stato il suo semplice e memorabile saluto “Fratelli e sorelle, buonasera!”, pronunciato la sera del 13 marzo 2013, subito dopo la sua elezione, dal balcone della Basilica di San Pietro. Questo saluto, così quotidiano e familiare, ha colpito immediatamente i fedeli e il mondo intero per la sua spontaneità e il suo calore. Lontano dai discorsi formali, queste parole hanno trasmesso un senso di intimità e vicinanza, come se il nuovo pontefice da nonno o da amico si stesse rivolgendo a una grande famiglia. Con questa espressione, papa Francesco ha inaugurato il suo pontificato rompendo gli schemi tradizionali, mostrando un’umanità disarmante e un desiderio di dialogo diretto con le persone, che sarebbe diventato il tratto distintivo del suo magistero.

“Chi sono io per giudicare i gay?”

Papa Francesco è stato un papa progressista e ha aperto la porta della Chiesa ai gay con questa frase: “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?”. Queste parole hanno rappresentato un’apertura storica della Chiesa Cattolica verso la comunità LGBTQ, segnando un cambiamento di tono rispetto al passato.

Con questa dichiarazione, il pontefice ha espresso un messaggio di accoglienza e compassione, sottolineando l’importanza di non giudicare e di riconoscere la dignità di ogni persona che si avvicina a Dio con sincerità. Pur non modificando la dottrina tradizionale, la frase ha aperto un dialogo più inclusivo, diventando un simbolo di speranza per molti e un invito a superare pregiudizi e discriminazioni all’interno della comunità ecclesiale e oltre.

“Si aspetti un pugno chi offende mia madre”

L’umorismo ha sempre fatto parte della personalità del papa che, a chi gli chiedeva sulla libertà di parola, ha replicato così: “Ognuno ha non solo la libertà e il diritto, ma anche l’obbligo di dire ciò che pensa per aiutare il bene comune. Avere dunque questa libertà, ma senza offendere. Perché è vero che non si può reagire violentemente. Ma se il dottor Gasbarri, che è un amico, dice una parolaccia contro mia mamma, si aspetta un pugno”.

“Pedofilia, mostruosità assoluta”

Nell’agosto 2017, papa Francesco, nella prefazione al libro di Daniel Pittet dedicato alle giovani vittime di abusi sessuali commessi da religiosi, ha descritto la pedofilia come “un’assoluta mostruosità, un peccato orribile che va contro ogni insegnamento della Chiesa”. Con profondo dolore, il pontefice ha espresso il suo pentimento, chiedendo perdono a nome della Chiesa: “Alcune vittime sono arrivate persino a togliersi la vita. Questi morti gravano sul mio cuore, sulla mia coscienza e su quella di tutta la Chiesa”.

“Il Mediterraneo è diventato un cimitero”

Al largo del Mediterraneo in questi ultimi anni si sono verificate purtroppo molte tragedie, con il mare che ha inghiottito migliaia di migranti che cercavano di venire in Italia per una vita migliore. Una tragedia che ha profondamente scosso il papa, che ha commentato così: “Del Mediterraneo ho parlato tante volte, perché sono Vescovo di Roma e perché è emblematico: il Mare Nostrum, luogo di comunicazione fra popoli e civiltà, è diventato un cimitero. E la tragedia è che molti migranti, la maggior parte di questi morti, potevano essere salvati”.

“Costruire muri è facile, costruire ponti è una sfida bella e difficile”

La frase di papa Francesco: “Costruire muri è facile, costruire ponti è una sfida bella e difficile” porta con sé un potente messaggio di apertura e dialogo, centrale nel suo pontificato. Con questa metafora, il pontefice evidenziava la facilità con cui si possono erigere barriere, fisiche o ideologiche, per escludere gli altri, contrapponendola alla complessità e alla bellezza di creare connessioni basate sull’incontro e sulla comprensione. Un esempio concreto di “muro” a cui questa frase può essere collegata è il progetto del muro al confine tra Stati Uniti e Messico, fortemente voluto dal presidente Donald Trump come simbolo di chiusura e protezione nazionale. Questo tipo di barriera rappresenta proprio ciò che papa Francesco criticava: la paura e l’esclusione, anziché la solidarietà.

“Le coppie non vogliono più figli, ma hanno cani e gatti”

Bergoglio è stato un papa per certi versi “divisivo” e non sempre le sue frasi sono state ben accette. Una delle sue frasi più controverse è stata: “Tante coppie non hanno figli perché non vogliono, ma hanno cani e gatti che occupano il posto dei figli”. Una frase che ha fatto arrabbiare soprattutto gli animalisti, che hanno evidenziato invece il ruolo cruciale che cani, gatti e in generale animali di compagnia hanno nel supporto emotivo e morale delle persone.

“Indagare se a Gaza è un atto di genocidio”

Nel novembre 2024, papa Francesco ha pronunciato una frase che ha suscitato ampio dibattito: “Secondo alcuni esperti, quanto sta avvenendo a Gaza presenta tratti che potrebbero configurarsi come genocidio. È necessario un’indagine approfondita per verificare se rientra nella definizione tecnica stabilita da giuristi e organismi internazionali”. Con queste parole, il pontefice ha espresso la necessità di un esame attento e rigoroso della situazione nella Striscia di Gaza, sollevando una questione delicata e controversa.

“I medici che praticano l’aborto sono sicari”

Altra frase controversa di papa Francesco è stata “i medici che praticano l’aborto sono sicari”, paragonando l’interruzione di gravidanza a un omicidio su commissione. Questa affermazione ha scatenato un’ondata di polemiche, soprattutto tra i professionisti della medicina, che hanno percepito le parole del pontefice come un giudizio duro e stigmatizzante nei confronti del loro lavoro, spesso svolto in contesti complessi e delicati. Molti medici e associazioni hanno criticato il linguaggio utilizzato, ritenendolo eccessivo e lontano dalla realtà di chi opera nel rispetto delle leggi e delle scelte personali delle donne. Nonostante il papa abbia ribadito la posizione della Chiesa sulla sacralità della vita fin dal concepimento, la frase ha alimentato un dibattito acceso su etica, libertà individuale e ruolo della religione nelle questioni mediche e sociali, evidenziando le tensioni tra visioni laiche e religiose sull’aborto.

“Pregate per me”

Infine chiudiamo con un’espressione che papa Francesco ha ripetuto in numerose occasioni: “Per favore, non dimenticatevi di pregare per me”. Questa richiesta, pronunciata con umiltà e sincerità, riflette il desiderio del pontefice di sentirsi sostenuto spiritualmente dai fedeli, sottolineando la sua umanità e la consapevolezza del peso del suo ruolo. Un esempio significativo di questa frase si ritrova nella chiusura dell’Angelus della vigilia di Natale del 2023, quando ha rinnovato questo invito con particolare calore. Con queste parole, papa Francesco non solo chiedeva un supporto personale, ma creava un legame intimo con la comunità, ricordando a tutti l’importanza della preghiera come gesto di vicinanza e condivisione. Non si poteva che concludere un elenco delle sue frasi più emblematiche con questa toccante richiesta, che racchiude il suo spirito di umiltà e comunione.

Foto: Pixabay

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