Dieta plank, cos’è, come funziona e controindicazioni

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Ultimamente sentiamo parlare spesso di dieta plank, una dieta che permette di perdere circa 9 kg in soli 15 giorni, che prevede la rimozione di molti alimenti, quali quasi completa di carboidrati come pane e pasta, limitato consumo di frutta ad una sola porzione alla settimana e abolizione completa di zuccheri semplici come saccarosio, e dolcificanti.

Scopriamo insieme di cosa si tratta nello specifico e soprattutto le sue controindicazioni.

Cosa è la dieta Plank

La dieta plank è un regime alimentare che ti permette di perdere 9 kg in soli 15 giorni. Si tratta di una dieta iperproteica impacchettata in un menù inflessibile e che va rispettato alla lettera, altrimenti non mostrerà risultati, anche se a differenza delle altre diete iperproteiche c’è una tolleranza più elevata per l’assunzione della frutta, nonostante zuccheri complessi, carboidrati e fibre risultino completamente assenti.

Le criticità della dieta sono molteplici, non avendo nessun professionista della nutrizione che ci spiega la vera metodologia adottata con evidence based, risulta molto difficile poter dare un giudizio positivo a tale “regime dietetico”. Primo tra tutti, l’elevato livello di colesterolo apportato con gli alimenti della dieta.

Nonostante gran parte del colesterolo di cui l’uomo ha bisogno è endogeno, poiché prodotto dal fegato, e solo una minima parte è assimilato dall’alimentazione, un elevato apporto di colesterolo con la dieta porta a livelli ematici superiori alla norma. Tali valori potrebbero aumentare il rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari in soggetti già a rischio.

È una dieta che segue da prima un menù per 15 giorni (molto rigido), e poi dopo 15 giorni va integrata con un menù di reintegramento e mantenimento, anche se si dice che non si ha subito bisogno di questo mantenimento, poiché garantisce di mantenere il peso perso per 3 anni.

Non si sa chi l’abbia inventato di preciso, si pensa che abbia preso il nome da Max Planck, fisico tedesco che ideò la “teoria dei quanti”, anche se la Società Max Planck ci tiene a precisare che non esiste alcun nesso tra la dieta Plank e i lavori dell’omonimo scienziato.

Lo schema della dieta Plank

In questa dieta ci sono alimenti precisi da seguire, ed altri da evitare assolutamente. Quelli da evitare sono: zucchero, alcol, bevande gasate, pasta, riso e cereali. Della caffeina, invece, viene fatto un uso smodato, nessun alimento può essere sostituito con un altro, i grassi vegetali sono inesistenti, mentre quelli animali (carne e pesce), risultano estremamente abbondanti.

Non viene fatto alcun riferimento alle porzioni e alle grammature degli alimenti. Non è neanche previsto un programma di attività fisica motoria da associare alla dieta. Anzi, considerata la grande restrizione calorica, è sconsigliata l’attività fisica intensa. Gli alimenti consentiti, invece, sono: bistecca, pollo, prosciutto cotto, uova, pesce, formaggio svizzero, yogurt, spinaci, carote, insalata, pomodori, sedano, frutta.

Esempio di dieta Plank

Sono presenti vari esempi di dieta plank, in particolare esiste un esempio da seguire alla lettera per 7 giorni e poi ripeterlo per altri 7.

Primo giorno

Colazione: Caffè amaro a volontà
Pranzo: due uova sode e spinaci con poco sale
Cena: una bistecca grande alla griglia o tre bistecche di manzo fritte, insalata e sedano.

Secondo giorno

Colazione: caffè nero amaro e un pezzetto di pane.
Pranzo: una bistecca, insalata e frutta (quella che si preferisce).
Cena: prosciutto cotto a volontà.

Terzo giorno

Colazione: caffè nero amaro e un pezzetto di pane.
Pranzo: due uova sode, insalata e pomodori
Cena: prosciutto cotto e insalata

Quarto giorno

Colazione: caffè nero amaro e un pezzetto di pane.
Pranzo: un uovo, carote crude o bollite, formaggio svizzero
Cena: yogurt e frutta

Quinto giorno

Colazione: caffè amaro, carote e limone
Pranzo: pesce al vapore e pomodori
Cena: bistecca e insalata

Sesto giorno

Colazione: caffè amaro e un pezzetto di pane.
Pranzo: pollo alla griglia.
Cena: 2 uova sode, carote.

Settimo giorno

Colazione: tè con succo di limone.
Pranzo: bistecca alla griglia, frutta.
Cena: libera

La dieta plank funziona?

La dieta plank è una dieta molto particolare, che costringe l’organismo ad attivare esclusivamente il metabolismo proteico per consumare energia e indurre il dimagrimento veloce. Quindi è vero che si dimagrisce molto, ma è vero anche che quest’alimentazione rischia di affaticare eccessivamente il fegato e i reni. Una volta terminata la dieta, che non prevede alcuna fase di mantenimento, il metabolismo rallenta e potrebbe non essere più in grado di bruciare le calorie necessarie, provocando l’effetto contrario a quello promesso, cioè un rapido recupero dei chili persi.

Controindicazioni della dieta Plank

Ovviamente essendo una dieta un po’ particolare, quest’ultima può portare delle controindicazioni. Essendo un’alimentazione iperproteica, dove tra l’altro le proteine sono esclusivamente di origine animale, appesantisce notevolmente fegato e reni ed espone a lungo andare al rischio di incorrere in problemi di salute. Un eccesso di proteine animali può far comparire ad esempio problematiche cardiovascolari e alcune forme di tumori.

Se seguita per lungo tempo infatti questa dieta porta spesso ad un aumento di colesterolo e di acido urico (che deriva dal metabolismo delle proteine). Inoltre si può avere una presenza di crampi, debolezza, astenia, alterazione del sonno.

Dieta Plank di mantenimento

Per non riprendere i chili persi con la dieta plank, esiste una dieta plank di mantenimento, che prevede una dieta ipocalorica, ma iperproteica. Si introducono un paio di volte a settimana i carboidrati. Ad esempio è possibile mangiare a pranzo 60 grammi di pasta o 50 grammi di pane senza però eliminare il secondo.

È importante inserire i carboidrati e i grassi (olio extravergine di oliva) lentamente, poiché il primo errore che si commette durante il mantenimento della dieta plank è quello di riassumere gli alimenti che fino a poco prima erano dei tabù in modo scorretto tutti insieme, e questo è un grandissimo errore da evitare Di solito si effettuano due settimane di rodaggio in cui s’immette pasta e pane in porzioni ridotte e altre due settimane in cui si aumentano le porzioni di carboidrati e si aggiunte anche la frutta. Non assumere alcolici e dolci.

Dopo qualche settimana si può tornare a mangiare tutti gli alimenti facendo sempre molta attenzione alle quantità di cibo assunte in modo da non esagerare altrimenti il nostro lavoro andrà perso. Da non sottovalutare è l’importanza dell’attività fisica che, seppur non indicata nella Dieta Plank, dopo dovrà essere eseguita con regolarità: basteranno delle passeggiate giornaliere o degli esercizi di aerobica.

Un esempio di dieta plank di mantenimento è la seguente, che si divide in reintegramento per 3/ 4 giorni per poi passare al mantenimento vero e proprio.

Prima Fase: reintegramento

Colazione: con latte magro e qualche fetta biscottata

Metà mattina: ortaggi come finocchi, cetrioli

pranzo: un piccolo piatto di pasta circa 50 g. o 60 g. di pane, una porzione di verdura cruda e carne bianca o rossa nella quantità di 100 g. alternando con il pesce 250 g.

merenda: a base di verdura

cena: verdura cotta o cruda, una fettina di pane da 25 g. una porzione di formaggio fresco 70 g. oppure 60 g. di prosciutto o 2 uova, come condimento da usare 2 cucchiai di olio

Seconda Fase: Mantenimento:

Dopo aver fatto queste integrazioni per 3 / 4 giorni, passare ad un regime normo calorico.

Colazione: 30 g. se donne, 50 g. se uomini di biscotti secchi, cereali fette biscottate più latte magro e caffè, o the.

Spuntino mattutino: una porzione di frutta

Pranzo: 70/ 80 g. di pasta se donne o 100/120 g. di pasta se uomini, verdura a volontà, una porzione normale di carne o pesce e 1 frutto

Merenda: una porzione di frutta

Cena: verdura una porzione da 80/ 100 g. di pane a seconda del sesso e un secondo come mozzarella, o prosciutto o uova o pizza (questo max due volte a settimana) e un frutto.

Condimenti: il quantitativo di olio può aumentare gradualmente fino a 30/40 g. di olio. Non esagerare con maionese, burro o con alcool (birra, vino, cocktail). Una volta tornati a regime normo calorico, ci potremo concedere la frittura anche una volta alla settimana, ma fatta sempre con olio extra vergine d’oliva e comunque potremo consumare alimenti come rustici, pizzette una volta alla settimana, riducendo i carboidrati del pasto immediatamente precedente o seguente.

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