Crisi sanitaria in Italia: i medici di famiglia stanno scomparendo. Perché i giovani non scelgono più questa carriera?

È allarme medici di famiglia in Italia! Secondo un rapporto della Fondazione Gimbe, ad oggi mancano circa 5.500 medici di medicina generale e i cittadini, soprattutto nelle regioni più ampie e popolose, faticano non poco a trovare un medico di famiglia.

Entro il 2027 sono previsti ben 7.300 pensionamenti dei medici di famiglia, che però non saranno sostituiti adeguatamente poiché sono sempre di meno i giovani che decidono di intraprendere questa carriera.

Dall’analisi emerge un altro dato drammatico: il 15% delle borse di studio destinate ai medici di famiglia non è stato assegnato, con punte superiori al 40% in 6 regioni.

Una situazione preoccupante, soprattutto alla luce di una popolazione che continua a invecchiare e che di conseguenza ha bisogno di cure mediche e di assistenza continua. In 40 anni sono triplicati gli over 80 e più della metà sono affetti da due o più malattie croniche.

Perché i giovani non vogliono fare i medici di famiglia?

Il rapporto punta il dito contro una programmazione inadeguata e tardiva, che non ha adottato le contromisure necessarie per garantire il ricambio generazionale a fronte dei pensionamenti previsti. Tuttavia un altro problema è da ricercare nella scarsa attrattività che questo mestiere esercita sui giovani laureati, che preferiscono carriere che richiedono meno tempo di formazione. Il percorso per diventare medico di famiglia è infatti lungo e impegnativo, così i giovani medici potrebbero essere attratti da specializzazioni che offrono maggior prestigio e opportunità di ricerca e innovazione.

Tra l’altro, rispetto ad altre specializzazioni mediche, i medici di famiglia possono percepire compensi inferiori, cosa che può scoraggiare i giovani che cercano una remunerazione più alta per il loro impegno e la loro formazione. La professione comporta anche  una notevole quantità di lavoro amministrativo e burocratico, che può essere percepito come un ostacolo alla pratica clinica effettiva.

Sono sempre meno i medici di famiglia, mentre la popolazione invecchia sempre di più.

Troppi pazienti per pochi medici

Il 51,7% dei medici di medicina generale in Italia è sovraccarico, gestendo oltre 1.500 pazienti ciascuno. In totale, i 37.000 medici di base si occupano di più di 51 milioni di assistiti. Riprendendo i dati dell’analisi della Fondazione Gimbe, il numero di pazienti per medico varia significativamente: si va dai 1.100 pazienti per medico in Molise ai 1.548 nella Provincia autonoma di Bolzano. Quest’ultima è seguita dal Veneto (1.546 pazienti per medico), Lombardia (1.529) e Friuli-Venezia Giulia (1.460). Dopo il Molise, le regioni con meno pazienti per medico sono la Basilicata, con 1.119 assistiti, e la Sicilia, con 1.161.

La crisi è particolarmente acuta nelle aree densamente popolate delle grandi città, ma diventa drammatica nelle zone rurali, montane e a bassa densità abitativa, dove i bandi per il reclutamento di medici di base spesso non ricevono candidature. Non sono rari i casi in cui, in paesini sperduti e isolati, non ci sono proprio i medici di famiglia e i più vicini distano addirittura decine di chilometri. La Fondazione Gimbe suggerisce che il rapporto ideale sarebbe di un medico ogni 1.200 pazienti, ma raggiungere questo obiettivo appare difficile, quasi impossibile, se non si adottano subito contromisure per rendere la professione più attrattiva e più remunerativa per i giovani.

Foto: Pixabay

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